Rimini | Bilancio, tares: 5Stelle contro esternalizzazione
Imu, tares e regolamenti. Il consiglio comunale a Rimini ha confermato il parere positivo alle delibere sottoposte la scorsa settimana in commissione. Nulla da fare per gli emendamenti al regolamento imu proposti dal Pdl nell’intenzione di addolcire un po’ l’agonia non solo delle imprese artigiane, ma anche di quelle commerciali e dei cittadini. In definitiva il regolamento imu con aliquote e detrazioni per l'anno 2013 è stato approvato con il voto favorevole della maggioranza, contrari Pdl e Fratelli d'Italia, astenuto il movimento 5Stelle. Approvati anche il regolamento comunale per la gestione delle entrate tributarie e le modalità di applicazione e riscossione della Tares, queste con il voto contrario dei 5Stelle.
Il pratica il Comune ha esternalizzato per quest’anno la gestione della riscossione della nuova tassa sui rifuti. La ha affidata all’ex gestore Hera con un contratto da circa 590mila euro.
Lo ha fatto perché non possiede il software necessario (che costerebbe molto meno rispetto al contratto stipulato con Hera) e anche perché, ha spiegato ai consiglieri Gianna Vandi della direzione risorse finanziarie, “altri comuni che si trovano nella nostra stessa situazione (Forlì, Ravenna, Ferrara,..) stanno condividendo lo stesso nostro percorso che ha portato alla proposta di deliberazione per l'approvazione dell'indirizzo di affidamento ad Hera e di determinazione delle rate”.
Altro problema è “l'assoluta incertezza normativa” e quindi il fatto di dover “attendere il termine ultimo del 30 settembre 2013 per l'approvazione del nuovo regolamento e delle tariffe tares”.
In attesa, quindi, l'evoluzione normativa è prudente, secondo il dirigente “approvare regolamento e tariffe entro il termine ultimo che consente la legge. Questo per evitare di applicare un tributo (che tra l'altro comporta modifiche applicative e sensibili aumenti tariffari per alcune categorie rispetto agli anni precedenti) che potrebbero avere ‘vita breve’”.
Una delibera tecnica, dunque, che ai ‘grillini’ non è piaciuta. “Secondo noi – spiega il capo grippo 5Stelle Luigi Camporesi – per la riscossione è necessario trovare risorse interne”. In commissione però il dirigente ha sostento che il costo proposto da Hera sia equo e vantaggioso perché per il Comune gestire internamente la riscossione della tares vorrebbe dire impiegare anche 15 persone, risorse umane di cui il comune non dispone e che dovrebbe assumere.
“A noi non basta sentirci ripetere ogni volta la scusa del patto di stabilità – dice Camporesi – perché il Comune di Rimini ha circa 1.200 dipendenti. Allora noi vogliamo, prima di accettare che il servizio venga esternalizzato, capire come questo capitale umano viene impiegato. Capire cioè se è vero che il servizio non può essere gestito internamente, capire se è vero che servirebbero altre risorse umane”.
Capitolo imu. Resta invariata l’aliquota per la prima casa allo 0,5. Abbassate quella per i capannoni industriali e gli opifici e quelle per le abitazioni concesse in affitto a canone concordato. Aliquota irpef allo 0,3 con esenzione per isee fino a 15mila euro.
Dal Pdl , rispetto alla bocciatura degli emendamenti proposti (sia quello per l’esenzione degli immobili concessi in comodato gratuito tra i parenti di primo, sia quelli che volevano l’imu su capannoni industriali e artigianali e anche sui negozi allo 0,76), non l’hanno presa bene.
“Innazitutto – spiega Valeria Piccari - non è vero che non si può verificare quanti comodati gratuiti ci siano a Rimini perché questi vanno segnalati all’ufficio del registro. Io credo che in questa situazione si trovino tantissime famiglie, ma non si tratta di cifre che il Comune non possa recuperare”. Rispetto all’ulteriore detrazione per gli immobili industriali “abbiamo fatto i calcoli e alla fine la variazione a impresa sarà di 180 euro. Non è che ci si sputi sopra, anzi. Ma di questi tempi le imprese avrebbero avuto bisogno di uno sforzo in più da parte di questo bilancio. Ieri sera in consiglio ci hanno detto che si valuteranno queste detrazioni per il prossimo anno, ma intanto il ceto medio sta sparendo, la situazione è di grande imbarazzo, ci sono diversi imprenditori fiorenti che sono caduti nella trappola della crisi”, conclude Piccari lanciando un allarme.
“Per la riduzione dell’aliquota a d1 e d7 si conteggiano 350mila euro in meno nelle casse comunali. Il sentore generale è però che questa cifra sia destinata a crescere perché molti imprenditori nonostante lo sconto dello 0,10 non saranno nelle condizioni di pagare”.